Bain & Company, una delle società di consulenza strategica più ambiziose al mondo, ha recentemente stilato il suo ultimo rapporto sul mondo del lusso soprannominato “Bain & Company Luxury Study 2020 Spring Update.” Pubblicato in collaborazione con Altagamma, fondazione che riunisce oltre 100 imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana, i risultati illustrano gli effetti a lungo termine della pandemia di Covid-19 in corso.
Nel primo trimestre del 2020 le vendite di lusso hanno registrato un calo del 25% e ci si aspetta che diminuiranno ulteriormente fino alla fine dell’anno, scendendo del 35% in meno rispetto al 2019. Lo studio prevede che le vendite di fine anno si aggirino intorno ai 180/220 miliardi di euro.
Secondo Claudia D’Arpizio, membro di spicco del global board di Bain & Company, ci sarà una ripresa per il mercato del lusso, ma l’industria sarà profondamente trasformata. “La crisi del coronavirus costringerà l’industria a pensare in modo più creativo e innovare ancora più velocemente per soddisfare una serie di nuove richieste dei consumatori.”
Inoltre, Bain & Company prevede un sostanziale tempo di recupero per l’industria del lusso, ipotizzando che i livelli di vendita del 2019 non saranno raggiunti fino al 2022 o addirittura al 2023, da allora in poi la crescita riprenderà gradualmente.
SCRITTO DA: SALVATORE SASSONE
